Dopo due anni di genocidio, entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco

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Gaza-InfoPal. L’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è entrato ufficialmente in vigore alle 12:00 (ora locale) di venerdì, poche ore dopo l’approvazione, da parte del governo israeliano, dell’accordo firmato a Sharm El-Sheikh, in Egitto.

In una dichiarazione, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno confermato che il cessate il fuoco è entrato in vigore a mezzogiorno e che le truppe si sono ridispiegate lungo nuove linee operative, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco e scambio di prigionieri.

La dichiarazione ha aggiunto che il movimento tra il sud e il nord di Gaza è ora consentito attraverso le strade di Al-Rashid e Salah al-Din, segnando il primo passaggio senza restrizioni da mesi.

Secondo i rapporti sul campo, decine di migliaia di palestinesi hanno già iniziato a tornare verso nord dal centro della Striscia, verso la città di Gaza, dopo aver subito due anni di incessanti bombardamenti, assedi e sfollamenti.

Israele consentirà ai residenti palestinesi che hanno lasciato Gaza durante la guerra di rientrare attraverso il valico di Rafah, segnando il primo ritorno di questo tipo dal 7 ottobre 2023, secondo la Radio dell’Esercito.

La decisione si affianca al piano di consentire l’ingresso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno a Gaza, per il trasporto di beni essenziali tramite agenzie ONU, organizzazioni internazionali e settore privato. Gli aiuti saranno distribuiti da sud a nord lungo le vie Salah Al-Din e Al-Rashid.

I residenti di Gaza potranno anche uscire in Egitto in base a un accordo modellato sul meccanismo del gennaio 2025, soggetto all’approvazione israeliana e alla supervisione dell’UE.

Accordo sulla cessazione permanente delle ostilità.

Khalil al-Hayya, leader di Hamas a Gaza, ha annunciato giovedì sera, in un discorso televisivo, il raggiungimento di un cessate il fuoco permanente dopo due anni di guerra genocida israeliana nella Striscia.

Ha spiegato che Hamas e altre fazioni della resistenza palestinese, in coordinamento con mediatori internazionali, sono riuscite a raggiungere un accordo che garantisce “una cessazione permanente delle ostilità, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, l’ingresso di aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah e un accordo di scambio di prigionieri”.

In base all’accordo, Israele rilascerà 250 prigionieri condannati all’ergastolo, insieme a 1.700 detenuti di Gaza, oltre a bambini e donne rinchiusi nelle carceri di occupazione.

Al-Hayya ha affermato che l’accordo è stato raggiunto grazie alla tenacia e al sacrificio del popolo di Gaza, che “ha sopportato una guerra senza precedenti, si è opposto alla tirannia del nemico e ai suoi piani militari e politici, e alla fine lo ha costretto ad accettare le condizioni.

“La resistenza palestinese ha mostrato al mondo un modello di resilienza e coraggio, dimostrando ancora una volta che Gaza non si arrende né negozia sui propri diritti”.

Ha inoltre confermato che Hamas ha ricevuto garanzie dai mediatori internazionali e dall’amministrazione statunitense per la piena attuazione dell’accordo. Ha aggiunto che continueranno gli sforzi, in coordinamento con le fazioni nazionali e islamiche palestinesi, per completare i prossimi passi in modo da tutelare il popolo palestinese e i suoi legittimi diritti.

(Fonti: PIC, Quds News, Telegram).

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