

Gaza-InfoPal. L’entità coloniale canaglia israeliana non rispetta patti, accordi, impegni o qualsiasi altra cosa abbia firmato davanti al mondo intero. Semplicemente, se ne frega, avendo le istituzioni politiche, economiche e mediatiche dalla sua parte, in quanto controllate dalla cosiddetta Israeli Lobby, un’organizzazione transnazionale e globale.
Israele ha minacciato di riprendere il genocidio a Gaza e di far fallire l’accordo di cessate il fuoco, sostenendo che Hamas sta procedendo troppo lentamente nella consegna dei corpi dei prigionieri deceduti. L’organizzazione palestinese, la Croce Rossa e il presidente degli Stati Uniti Trump hanno riconosciuto che il recupero dei resti è difficile a causa della diffusa distruzione a Gaza. Ma ogni scusa, per Israele, è buona per riprendere la sua ontologica passione per la morte – quella inflitta agli altri.

L’esercito israeliano ha annunciato domenica sera di aver “rinnovato l’applicazione del cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza, dopo che un’ondata mortale di attacchi aerei ha ucciso almeno 97 palestinesi nella stessa giornata; tuttavia questa mattina, lunedì, ha fatto saltare in aria una piazza residenziale nella città di Rafah, sottoposta a pulizia etnica, e l’artiglieria ha preso di mira la zona orientale di Deir Al-Balah, nella parte centrale di Gaza.
L’esercito ha affermato che gli attacchi sono stati una risposta a una violazione della tregua da parte di Hamas, in particolare il presunto attacco alle sue truppe e l’uccisione di due soldati israeliani a Rafah.
L’ala armata di Hamas ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’incidente, affermando di “non essere a conoscenza” degli scontri in corso e riaffermando il suo impegno a rispettare l’accordo di cessate il fuoco.
Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha affermato che Israele “continua a violare l’accordo e a inventare pretesti inconsistenti per giustificare i suoi crimini”.
I media occidentali hanno riferito che l’interruzione degli attacchi israeliani è frutto delle pressioni dell’amministrazione Donald Trump, che ha esortato Israele a esercitare moderazione per impedire il crollo dell’accordo.
Secondo quanto riportato da fonti israeliane, i funzionari statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner sono attesi in Israele, lunedì, mentre il vicepresidente J.D. Vance sarebbe arrivato martedì.
I tre dovrebbero incontrare il primo ministro Netanyahu e alti funzionari per far avanzare il processo di cessate il fuoco.
Separatamente, una delegazione di Hamas guidata dal leader del gruppo Khalil al-Hayya è arrivata in Egitto domenica per seguire l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza.
Ripresa delle consegne di aiuti a Gaza.
I media statunitensi hanno riferito che anche le consegne di aiuti umanitari a Gaza riprenderanno lunedì, una decisione che, secondo i media israeliani, è stata presa su richiesta di Washington e ha causato frustrazione in Israele.
L’arrivo degli aiuti era stato sospeso in precedenza nella stessa giornata a causa di presunte violazioni del cessate il fuoco.
La tregua, mediata da Trump ed in vigore dal 10 ottobre, ha posto fine a oltre due anni di guerra che hanno causato la morte di quasi 68.160 civili e il ferimento di oltre 170.200 persone.
Secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, Israele ha commesso 80 violazioni dall’inizio del cessate il fuoco, provocando 97 morti e 230 feriti, tra cui 21 violazioni registrate solo domenica.
(Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).
Per i precedenti aggiornamenti:
https://infopal.com.br/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
(Fonti: PressTV, PIC, Quds News).
