La Freedom Flotilla chiede la liberazione dei 46 attivisti ancora detenuti illegalmente da Israele

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Gaza-InfoPal. Di Alessandro Barbieri. 46 membri appartenenti alla Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens, sono ancora illegalmente detenuti da Israele, la maggior parte nella prigione di Ketziot, nel deserto del Negev, uno dei centri di detenzione tra i più duri e isolati del paese.

Gli avvocati di Adalah affermano che i detenuti sono sottoposti a condizioni degradanti, tra cui il rifiuto dell’assistenza legale, l’accesso limitato all’acqua e segnalano diversi casi di abuso fisico e verbale. Secondo quanto riferito, le udienze sono iniziate senza rappresentanza legale.

L’attivista palestinese-statunitense Huwaida Arraf, il cittadino israeliano-tedesco Zohar Chamberlain Regev e il cittadino israeliano Omer Sharir rimangono detenuti nella prigione di Shikma ad Ashkelon. Durante le udienze, un giudice li ha avvertiti che sarebbero rimasti in carcere a tempo indeterminato a meno che non avessero firmato dei documenti, cosa che hanno rifiutato di fare. Tutti e tre sono ora in sciopero della fame.

L’8 ottobre 2024, una flottiglia di navi appartenenti alla coalizione Freedom Flotilla Coalition (FFC) e (Thousand Madleens to Gaza) TMTG, che trasportava 145 volontari provenienti da oltre 25 paesi, è stata illegalmente intercettata in acque internazionali dalle forze israeliane. L’attacco è avvenuto a 120 miglia nautiche al largo della costa di Gaza. Le forze armate hanno sequestrato tutte le persone a bordo, che costituivano un equipaggio disarmato composto da medici, giornalisti, personale sanitario, funzionari eletti e attivisti umanitari.

Oltre ai fermi, sono state sequestrate anche le navi e tutto il loro carico. Il carico confiscato consisteva in aiuti umanitari per un valore di oltre 110.000 dollari destinati alla popolazione di Gaza, tra cui forniture essenziali quali medicinali, apparecchiature respiratorie e prodotti alimentari. L’intera operazione è stata descritta come una chiara violazione del diritto internazionale.

Un volo della Turkish Airlines ha evacuato 94 attivisti, tra cui 18 cittadini turchi e 76 cittadini stranieri. Il volo, partito dalla Giordania, è atterrato all’aeroporto di Istanbul, secondo quanto riportato dall’agenzia Anadolu, dove i membri della Flotilla sono stati calorosamente accolti dai loro parenti, da funzionari e da una grande folla di sostenitori.

La parlamentare francese Farida Amrani ha pubblicamente riconosciuto l’assistenza umanitaria fornita dalla Turchia nel rimpatriare cittadini francesi, che erano stati arrestati dalle autorità israeliane e successivamente bloccati senza assistenza consolare. In una dichiarazione sui social media, venerdì, Amrani ha descritto in dettaglio come nove cittadini francesi, definiti “detenuti illegalmente” in Israele, siano stati espulsi a Istanbul, dove le autorità turche sono intervenute per facilitare il loro ritorno a Parigi, dopo che il ministero degli Esteri francese avrebbe rifiutato di fornire assistenza per il rimpatrio.


Condannando quelli che ha definito «atti di pirateria marittima», la coalizione della Freedom Flotilla e Thousand Medleens ha esortato tutti i governi a chiedere l’immediato rilascio di tutti i detenuti e dei prigionieri politici palestinesi, nonché la restituzione delle navi e dei beni sequestrati.

«Il cessate il fuoco che Israele ha già violato è il minimo indispensabile», si legge nella dichiarazione. «Il blocco illegale e l’occupazione decennale devono finire. Libertà alla Palestina».


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